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Giulio Paolini

Genova, 1940
Artista

Giulio Paolini nasce a Genova il 5 novembre 1940. Nel 1942 la sua famiglia si trasferisce a Bergamo, per motivi legati alla professione del padre, e nel 1952 si stabilisce definitivamente a Torino. Segue una formazione grafica e si avvicina all’arte frequentando mostre e gallerie; dopo alcune prove sperimentali, nel 1960 realizza Disegno geometrico, vera e propria dichiarazione d’intenti, che rimarrà il punto di eterno ritorno della sua ricerca artistica.

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Giulio Paolini nasce a Genova il 5 novembre 1940. Nel 1942 la sua famiglia si trasferisce a Bergamo, per motivi legati alla professione del padre, e nel 1952 si stabilisce definitivamente a Torino. Segue una formazione grafica e si avvicina all’arte frequentando mostre e gallerie; dopo alcune prove sperimentali, nel 1960 realizza Disegno geometrico, vera e propria dichiarazione d’intenti, che rimarrà il punto di eterno ritorno della sua ricerca artistica.

Le prime amicizie nel mondo dell’arte segnano l’esordio della sua carriera, che prende avvio nel 1964 con la prima mostra personale alla Galleria La Salita a Roma. Nella seconda metà degli anni Sessanta consolida i suoi assunti concettuali e la sua posizione di completa autonomia rispetto all’effervescente clima dominante dell’epoca. Germano Celant, conosciuto tramite Carla Lonzi, scrive il testo per il catalogo di una personale alla Galleria del Leone a Venezia nel 1967 e lo coinvolge nella nascente scena dell’Arte povera, invitandolo nelle rassegne da lui curate negli anni 1967-71.

Dai primi anni Settanta stringe contatti internazionali e tiene numerose mostre in gallerie e musei. Tra le maggiori antologiche si ricordano quelle al Palazzo della Pilotta a Parma (1976), allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1980), al Nouveau Musée di Villeurbanne (1984), alla Staatsgalerie di Stoccarda (1986), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1988), alla Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum di Graz (1998), alla Fondazione Prada a Milano (2003), al Kunstmuseum di Winterthur (2005), al MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma (2013) e alla Whitechapel Gallery a Londra (2014). È stato invitato più volte alla Documenta di Kassel (1972, 1977, 1982, 1992) e alla Biennale di Venezia (1970, 1976, 1978, 1980, 1984, 1986, 1993, 1995, 1997, 2013).

Dichiarando fin dagli inizi la sua intima appartenenza alla storia dell’arte, Paolini si mantiene volutamente all’interno delle stanze dell’arte, interrogando gli attori stessi dell’esperienza artistica: l’autore, lo spettatore, lo sguardo, lo spazio della rappresentazione. Dalle indagini analitiche degli anni Sessanta, la sua pratica si sviluppa progressivamente verso installazioni e allestimenti formalmente più complessi, che dal 2000 orientano l’attenzione principalmente sull’atto dell’esporre e sullo studio d’artista. Fin dagli esordi ha accompagnato il proprio lavoro con note e scritti, raccolti in diversi libri.

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Foto © Luciano Romano, Napoli; Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino; © Giulio Paolini

Alessandra Populin
Italia
2005
40'