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Parliamo tanto di me

Fabio Carpi

Italia, 1968, 60'

Synopsis

"Da dove cominciamo a parlare di Zavattini?". La domanda fulmina Fabio Carpi di fronte ad un personaggio così vulcanico, eclettico, presente. Difficile girare un film con Cesare Zavattini. "Sfonda", si agita come un ragazzo di 20 anni. Parla a ruota libera. I suoi ricordi lo portano subito agli anni '30, 

a quel primo libro "Parliamo tanto di me" edito da Mondadori nel 1931 che fu un vero caso letterario. Con Zavattini bisogna però trovare un "modus operandi" e Carpi rovescia le carte in tavola. Sarà lui a "pedinare" Za, così lo chiamano gli amici, cercando con la troupe di essere discreto e invisibile. Una giornata con Zavattini nella sua casa: la posta, la colazione, le telefonate, le sue distrazioni. Ma soprattutto il suo lavoro creativo e continuo. Insieme alla troupe di Carpi, Zavattini va a trovare De Sica sul set a Parigi. E' l'occasione per ricordare, tramite alcune sequenze ormai leggendarie, la loro collaborazione: 'Sciuscià', 'Ladri di biciclette', 'Umberto D'.
La conclusione a Luzzara: Carpi invita Za ad andare dietro la macchina da presa, a guardare nell'obiettivo: lo sceneggiare, dice Za, è come l'ombra rispetto al vedere. Dovrà però aspettare 13 anni per ritrovarsi dietro quella macchina da presa, con il primo e unico film di cui curò anche la regia 'La veritàaaa'. (Fonte Archivio Aamod  www.patrimonio.aamod.it)

Titolo originale
Parliamo tanto di me
Colore
colore, B/N
Lingua originale
italiano