Quelle pietre saran sempre poesia
Emiliano Martina
Italia, 2011, 29'
Synopsis
Frank Lloyd Wright diceva che “la casa non deve posare sul terreno, ma riposare su di esso, deve derivare dal terreno”. Villa Ottolenghi a Bardolino nasce proprio così, dal terreno sui cui giace, a cui, in qualche modo, appartiene, diventando quasi essa stessa una porzione di terreno con il suo tetto terrazza proteso sul lago di Garda. La storia di questa casa, progettata da Carlo Scarpa nel 1974 e solo parzialmente realizzata alla data della sua prematura scomparsa nel novembre del 1978, viene raccontata per immagini, suoni, voci, ricostruendo e restituendo non solo l’iter del progetto ma la sua stessa essenza. Attraverso testimonianze e disegni originali, immagini storiche e attuali, questa narrazione dell’opera e della sua genesi sulla carta e in cantiere, vuole cogliere appieno il senso dell'architettura nel suo farsi concreto e della lezione scarpiana nei suoi registri più elevati. Le voci dei protagonisti - la preziosa e illuminata committenza della famiglia Ottolenghi che da quarant’anni abita la casa, e gli architetti che hanno affiancato e poi sostituito il maestro nelle ultime fasi della costruzione - si alternano ai suoni che echeggiano tra i muri della casa, orchestrati dalla sensibilità tutta scarpiana di relazione con il contesto, con la luce, con i materiali, che in un gioco di riflessi fisico oltre che metaforico fa sì che aspetti materici e suggestioni sensoriali si con-fondano di continuo. Del resto, come aveva scritto nel maggio del 1974 all’architetto il committente Carlo Ottolenghi, “…quelle pietre e quei sassi che disporrà insieme l’immaginazione di Carlo Scarpa saran sempre poesia”.