Maria Lai
Compie gli studi superiori a Cagliari e ha come professore di lettere lo scrittore e giornalista Salvatore Cambosu che le trasmette l’amore per la poesia e le insegna l’importanza del ritmo. Dopo il diploma magistrale si trasferisce a Roma dove frequenta l’Istituto d’Arte di via Ripetta, lì è allieva dello scultore Renato Marino Mazzacurati, negli anni1943-45 studia a Venezia con Arturo Martini all’Accademia di Belle Arti. Rientrata in Sardegna inizia a insegnare, ma nel 1956 torna a Roma dove frequenta Giuseppe Dessì insieme ad altri intellettuali, scrittori, artisti e musicisti della corrente informale e concettuale. Espone i suoi disegni alla Galleria dell’Obelisco di Roma nel 1957....Leggi tutto
Compie gli studi superiori a Cagliari e ha come professore di lettere lo scrittore e giornalista Salvatore Cambosu che le trasmette l’amore per la poesia e le insegna l’importanza del ritmo. Dopo il diploma magistrale si trasferisce a Roma dove frequenta l’Istituto d’Arte di via Ripetta, lì è allieva dello scultore Renato Marino Mazzacurati, negli anni1943-45 studia a Venezia con Arturo Martini all’Accademia di Belle Arti. Rientrata in Sardegna inizia a insegnare, ma nel 1956 torna a Roma dove frequenta Giuseppe Dessì insieme ad altri intellettuali, scrittori, artisti e musicisti della corrente informale e concettuale. Espone i suoi disegni alla Galleria dell’Obelisco di Roma nel 1957. Seguirà per lei un decennio di profonda riflessione e mutamento nel quale dal figurativo procede all’astrattismo. Sostituisce alla pittura l’uso della stoffa creando Tele cucite e Libri, pani e terrecotte che si alternano ai primi Telai che diventano il filo conduttore della sua ricerca. Realizza Oggetto-paesaggio, un telaio disfatto che è insieme oggetto antico e installazione contemporanea. Nel 1971 espone alla galleria Schneider di Roma introdotta in catalogo da Marcello Venturoli e partecipa nel 1978 alla mostra Materializzazione del linguaggio, curata da Mirella Bentivoglio alla Biennale di Venezia.
Nel 1981 dà vita a Ulassai a Legarsi alla montagna, il primo intervento di arte partecipata in Italia: gli abitanti del paese legano con un nastro azzurro le case tra loro e poi al monte sovrastante, simbolo di una armonia fra l’uomo, la natura e l’arte.
Negli anni successivi continua a sperimentare materiali tradizionali e nuovi: la terracotta, la ceramica, il legno, il ferro, il cemento, la pasta di pane e materiali sintetici.
Negli anni ‘90, torna a vivere in Sardegna e lì proseguono le performance, le azioni teatrali e ambientali, continua a lavorare e creare declinando in maniera sempre nuova i temi a lei cari: dalle Pagine cucite dei Libri nascono i Lenzuoli e i Libri si trasformano a loro volta in fiabe. Scrive numerosi trattati sul ruolo dell’artista e tenta una guida per la lettura delle opere d’arte di tutte le epoche (La barca di carta, 1996) e giochi che rimandino al ruolo dell’arte (I luoghi dell’arte a portata di mano, 2002; Il volo del gioco dell’oca, 2003).
Nel 2011 vince il Premio Camera dei Deputati per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia con l’opera Orme di leggi, oggi conservata presso l’aula dei gruppi parlamentari.
Fonte: Archivio Maria Lai
Riduci testoMaria Lai, Ulassai 1919 - Cardedu 2013
Courtesy ©Archivio Maria Lai by Siae 2020, foto di Pietro Paolo Pinna