Michele De Lucchi
Architetto. È stato tra i protagonisti di Alchimia e Memphis. Ha disegnato arredi per le più conosciute aziende italiane ed europee. È stato responsabile del Design Olivetti dal 1988 al 2002. Ha realizzato progetti di architettura in Italia e nel mondo tra cui edifici culturali, direzionali, industriali e residenziali. Per Deutsche Bank, Deutsche Bundesbahn, Enel, Poste Italiane, Hera, Intesa Sanpaolo, UniCredit e altri Istituti italiani ed esteri ha progettato ambienti di lavoro e corporate identity....Leggi tutto
Architetto. È stato tra i protagonisti di Alchimia e Memphis. Ha disegnato arredi per le più conosciute aziende italiane ed europee. È stato responsabile del Design Olivetti dal 1988 al 2002. Ha realizzato progetti di architettura in Italia e nel mondo tra cui edifici culturali, direzionali, industriali e residenziali. Per Deutsche Bank, Deutsche Bundesbahn, Enel, Poste Italiane, Hera, Intesa Sanpaolo, UniCredit e altri Istituti italiani ed esteri ha progettato ambienti di lavoro e corporate identity. Ha sviluppato importanti progetti di hôtellerie a Tbilisi (Georgia), a Pechino (Cina), sul complesso del Rokkō-san (Giappone) e in varie parti d’Italia. Ha disegnato edifici e sistemi espositivi per musei come la Triennale di Milano, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Neues Museum di Berlino e le Galleria d’Italia a Milano.
Nel 2000 è stato insignito della onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana dal Presidente Ciampi. Nel 2001 è stato nominato Professore Ordinario presso lo IUAV a Venezia. Nel 2006 ha ricevuto la Laurea ad Honorem dalla Kingston University. Dal 2008 è Professore Ordinario presso la Facoltà del Design al Politecnico di Milano e Accademico presso l’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2018 è stato Guest Editor della rivista “Domus”.
Michele De Lucchi è fondatore e parte di AMDL CIRCLE, uno studio di progettazione multidisciplinare rinomato per il suo approccio umanistico all’architettura, al design e alla grafica. Dal 2018 la ricerca di AMDL CIRCLE si concentra su Earth Stations, una nuova tipologia di edifici che utilizzano le conoscenze umanistiche e tecnologiche per favorire le relazioni umane.
Foto: Giovanni Gastel